Song parody of
La risposta
by Offman
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Nei sogni avevo la risposta al mio dolore
Tornavo da scuola alle due e mi mettevo a letto
Quello che avevo nello zaino l'avrei maledetto
Immaginavo l'amore senza fare rumore
Poi provavo due o tre sogni nel mio cassetto
Sotto ipnosi come Charcot, come un inetto
Meditavo su ciò che non avevo detto
Mi pungevo con un ago per destarmi svelto
Detestarmi, certo sotto quel cielo aperto
Blu come quegli occhi di chi mi ha scoperto
Per poi lasciarmi solo al freddo, nudo d'inverno
Ma non prima di avermi trafitto il petto
E adesso siamo come il vento che ci porta via
Per un vecchio ero un conforto alla malinconia
Mediterraneo anche nel sangue come l'anemia
Un'omelia, noiosa senza melodia
Lei mi fece l'amore, con disinvoltura
Mi promise l'amore, come mai nessuna
Il suo seno caldo era la mia unica cura
Insieme al suo sguardo candido e la sua postura
L'ho tradita due o tre volte ma che vuoi che sia
In confronto al male puntuale della frenesia
La violenza senza senso della sua follia
Che stringeva tra tenaglie la mia codardia
Certo l'esasperazione della situazione
È condizione necessaria per la distruzione
Ma nei suoi occhi c'era l'incubo della passione
Per cui cedere è recedere dall'emozione
Così accade che alla fine quello che aspettavi
Può tardare ma comunque arriva sempre, sai
Puoi star tranquillo che il grande amore non mente mai
Nemmeno quando gli insulti si fanno gravi
La gravità ora mi sta stretta come stava stretta
La mia città appena prima di partire via
Vorrei volare oltre la vetta
Oltre La Mecca
Avere un embolo che dia il via alla mia afasia
Senza parole, senza velo, senza strategia
Ho peccato di zelo, zero compagnia
È il contrappasso del mio ego, ma non mi piego
Farò un passo un passo per volare
Non so se mi spiego
E alla fine giochi
Siamo sempre in pochi
A dirci – Ciao
A dirci – No, non è mica così
Solitari i nostri vuoti, fermi i nostri moti
Accontentarsi per poi uccidersi di venerdì
E alla fine giochi
Siamo sempre in pochi
A dirci – Ciao
A dirci – No, non è mica così
Solitari i nostri vuoti, fermi i nostri moti
Accontentarsi per poi uccidersi di venerdì
Nei sogni avevo la risposta al mio dolore
Tornavo da scuola alle due e mi mettevo a letto
Quello che avevo nello zaino l'avrei maledetto
Immaginavo l'amore senza fare rumore
Poi provavo due o tre sogni nel mio cassetto
Sotto ipnosi come Charcot, come un inetto
Meditavo su ciò che non avevo detto
Mi pungevo con un ago per destarmi svelto
Detestarmi, certo sotto quel cielo aperto
Blu come quegli occhi di chi mi ha scoperto
Per poi lasciarmi solo al freddo, nudo d'inverno
Ma non prima di avermi trafitto il petto
E adesso siamo come il vento che ci porta via
Per un vecchio ero un conforto alla malinconia
Mediterraneo anche nel sangue come l'anemia
Un'omelia, noiosa senza melodia
Lei mi fece l'amore, con disinvoltura
Mi promise l'amore, come mai nessuna
Il suo seno caldo era la mia unica cura
Insieme al suo sguardo candido e la sua postura
L'ho tradita due o tre volte ma che vuoi che sia
In confronto al male puntuale della frenesia
La violenza senza senso della sua follia
Che stringeva tra tenaglie la mia codardia
Certo l'esasperazione della situazione
È condizione necessaria per la distruzione
Ma nei suoi occhi c'era l'incubo della passione
Per cui cedere è recedere dall'emozione
Così accade che alla fine quello che aspettavi
Può tardare ma comunque arriva sempre, sai
Puoi star tranquillo che il grande amore non mente mai
Nemmeno quando gli insulti si fanno gravi
La gravità ora mi sta stretta come stava stretta
La mia città appena prima di partire via
Vorrei volare oltre la vetta
Oltre La Mecca
Avere un embolo che dia il via alla mia afasia
Senza parole, senza velo, senza strategia
Ho peccato di zelo, zero compagnia
È il contrappasso del mio ego, ma non mi piego
Farò un passo un passo per volare
Non so se mi spiego
E alla fine giochi
Siamo sempre in pochi
A dirci – Ciao
A dirci – No, non è mica così
Solitari i nostri vuoti, fermi i nostri moti
Accontentarsi per poi uccidersi di venerdì
E alla fine giochi
Siamo sempre in pochi
A dirci – Ciao
A dirci – No, non è mica così
Solitari i nostri vuoti, fermi i nostri moti
Accontentarsi per poi uccidersi di venerdì