Quell'amore tra compagne più forte di un uragano

Compagnia dei Rovesci

0 fans

Compagnia dei Rovesci


13:44
#1

 The easy, fast & fun way to learn how to sing: 30DaySinger.com

QUELL'AMORE TRA COMPAGNE Più FORTE DI UN URAGANO

Una mattina il secondino che portava a Cipollina la zuppa di pane e acqua sporca, dopo aver deposto a terra la ciotola, si assicurò che la porta della cella fosse ben chiusa e che  nessuno lo potesse ascoltare. Alla fine bisbigliò:

«Regazzì, e vedi che tu nonna ha proprio 'na brutta cera sà, sta in cella e nun se move». Cipollina avrebbe voluto sapere qualcosa di più, fare delle domande, ma il secondino Limoncino ribadì solo che Cipollona stava male e concluse: «Bada bene de non dì a nessuno che te l'ho fatto sape'». Cipollina non rifiatò e sprofondò in uno stato di agitazione. Non sapeva che pensare: ... cos'era successo alla sua coraggiosa nonna?

Più tardi fu fatta uscire in cortile per la passeggiata con tutti i prigionieri. Cominciarono come al solito a girare in tondo in tondo, mentre un Limonaccio batteva il tèmpo: «Unò-duè, unò-duè...».
«Unò...- pensava Cipollina - Cosa sta accadendo? Il Ragno postino è scomparso. Sono passati dieci giorni, ormai non ritornerà più. Non ha consegnato il messaggio, altrimenti la Talpa sarebbe già arrivata qui... Unò-duè... E la nonna? È  davvero malata? Devo credere o no a quello che ha detto quella guardia?». Unò-duè, Unò-duè...

Insomma, quel giorno la passeggiata sembrava anche più cupa del solito. I detenuti camminavano con le loro spalle curve, e nessuno tentava nemmeno di attaccare col vicino le solite chiacchiere sottovoce. Come per accompagnare la tristezza generale cominciò anche a piovere.
A un tratto Cipollina si sentì chiamare per nome da una voce nasale ben nota.

«Cipollina, hei, siamo qui sotto!».
«La Talpa!», pensò Cipollina con un tuffo al cuore per la gioia.
«Al prossimo giro, rallenta», aggiunse la voce.
«Cara vecchia Talpa, ce l'hai fatta!».

Cipollina affrettò il passo e urtò col piede il detenuto che le camminava davanti. Questi si volse e protestò:
«Ohff, che mi hai preso per un pallone?».
«Passa la voce - bisbigliò Cipollina - tra un quarto d'ora saremo tutti fuori dalla prigione».
«Che!? Ti va di scherzare?».
«Fa' come ti dico. State pronti e abbiate fiducia!».
Il detenuto pensò che a fidarsi non ci perdeva nulla.  E la fiducia si diffuse, contagiosa. Prima che il giro fosse terminato, il passo dei prigionieri era diventato più energico, più vivace. Le spalle si erano raddrizzate. Non sembrava più la camminata di un gruppo di condannati, ma una marcia di guerrigliere pronte all'attacco!
Quando Cipollina giunse al punto in cui aveva udito la voce della Talpa, rallentò.
«La galleria è pronta. L'imboccatura si trova un passo a sinistra dai tuoi piedi. Non hai che da saltare e la terra sprofonderà perché  ne abbiamo lasciata soltanto una crosta sottilissima».
«Cominceremo al prossimo giro», rispose Cipollina.
La Talpa disse ancora qualcosa ma Cipollina era già passata oltre. Urtò di nuovo col piede il detenuto che le camminava davanti e bisbigliò:
«Al prossimo giro, quando ti urto col piede, gettati un passo a sinistra e salta forte battendo per terra».
Il prigioniero avrebbe voluto fare delle domande ma in quel momento il Limonaccio guardava proprio dalla sua parte. Bisognava distrarlo. Subito un prigioniero gridò: «Ahia, ahia!».
«Che succede?», strepitò il Limonaccio voltandosi di scatto.
«Ahia, mi hanno pestato un callo!».
Mentre il Limonaccio scrutava minacciosamente la fila per cercare il colpevole, alle sue spalle Cipollina diede il segnale: il detenuto balzò fuori dal cerchio,  picchiò i piedi per terra e sprofondò.  Cipollina fece correre la voce.
«A ogni giro fuggirà un prigioniero, quello che io urterò col piede».
Così fu.  A ogni giro un prigioniero balzava a sinistra, saltava nel buco e puff, scompariva.
Per prevenire il pericolo che il Limonaccio se ne accorgesse, dall'altra parte c'era sempre qualcuno che gridava forte forte:
«Ahia! Ahia!».
«Che succede ancora?», tuonava il Limonaccio.
«Mi hanno pestato un callo!», rispondeva una voce.
«Questa mattina non fate altro che darvi pedate? Eee state più attenti!».
Dopo cinque o sei giri il Limonaccio cominciò a sentirsi piuttosto inquieto. Guardava il cerchio dei prigionieri e pensava:
«Strano, giurerei che la fila si sia accorciata». Cominciò a contare i prigionieri: ma siccome questi giravano in tondo in tondo  eh, non era mica tanto facile! Il conto non tornava, il totale era addirittura aumentato.
«Com'è possibile? Urca che strana l'aritmetica!».
Avrete già capito che il Limonaccio, come tutti i Limonacci, non era proprio un genio. Infine decise di non contarli più, per non confondersi le idee. Guardò la fila, si fregò gli occhi: i prigionieri  si erano ridotti della metà! Alzò lo sguardo al cielo per vedere se qualcuno non veleggiasse tra le nuvole, e proprio in quell'istante un altro ergastolano saltò nella galleria e scomparve.

Cipollina non aveva smesso tutto il tempo di pensare alla sua amata nonna, chiusa nella sua cella. Ogni volta che un prigioniero saltava nella galleria le si stringeva il petto: «Oh, se fosse la mia nonna!».
Cipollina decise in cuor suo che avrebbe fatto fuggire tutti i prigionieri e lei sarebbe rimasta lì.
Non voleva la libertà se non poteva goderne anche Cipollona.

Ecco... ora non restavano che dieci prigionieri, nove, otto, sette!
Il Limonaccio, sbalordito, continuava meccanicamente a suonare il tamburo.
«Poffarbacco, qui a ogni giro ne scompare uno. Che devo fare? Mancano ancora otto minuti alla fine della passeggiata, eee il regolamento è il regolamento. E se prima della fine scompaiono tutti? Ecco ora ne restano sei, ma che dico? Cinque, quattro, tre...».

Cipollina aveva la morte nel cuore. Provò a chiamare la Talpa ma non ottenne risposta: avrebbe voluto solo salutarla, dirle perché non poteva fuggire anche lei.
In quel momento il Limonaccio, finalmente deciso a interrompere quella specie di magia che gli aveva fatto sparire sotto il naso tutti, gridò:
«AAAaaalt!».

Restavano quattro prigionieri  e Cipollina.
Si fermarono sull'attenti e si guardarono in faccia.
«Via, correte, presto! - gridò Cipollina - prima che scatti l'allarme».
I prigionieri non se lo fecero ripetere:
uno dopo l'altro si tuffarono nella galleria.

Cipollina non si muoveva, ma a un tratto si sentì afferrare per le gambe. Le compagne talpe avevano indovinato i suoi pensieri e senza tanti complimenti la tirarono giù.
«Non fare la stupida - le disse la Talpa -. Pensavi che avremmo lasciato qui tua nonna? Ho studiato bene la pianta del carcere che mi hai mandato. Fidati, non lasceremo indietro nessuna».
Lanciò un richiamo, e in men che non si dica un centinaio di Talpe si radunarono zampettando.

«Forza ragazze, dobbiamo scavare un'altra piccola galleria - annunciò la vecchia Talpa -. È questione di un quarto d'ora».
Le amiche non stettero nemmeno a pensarci e si lanciarono nella direzione indicata.
In pochi minuti la cella di Cipollona fu raggiunta. Cipollina vi balzò dèntro per prima: la sua nonna era là, la vide e si illuminò in un sorriso grandissimo. Fecero appena in tempo a spostarla e a scappare mentre nelle celle irrompevano le guardie./ Quando si resero conto che erano tutti ma proprio tutti fuggiti, pensarono alle punizioni che avrebbero ricevuto e gettarono le armi, dandosela a gambe levate.

Come dite? Cipollina, la nonna, le amiche Talpe?

Credendosi inseguite dalle guardie, si erano allontanate per un'altra galleria badando di richiudersela dietro. A turno aiutavano  la nonna a sorreggersi e in breve tempo furono abbastanza lontane da sentirsi in salvo.

Insomma, ci erano riuscite, avevano svuotato la prigione, la libertà per ognuna era stata possibile.
Ma cosa fu esattamente? Intuito,  coraggio, creatività, determinazione? Certo, tutto questo è importante, ma siamo sicure di poter affermare che senza quella Fiducia indissolubile, quell'amore tra compagne più forte di un uragano, beh... la storia avrebbe preso tutt'altra strada e non sarebbe stato affatto bello per noi raccontarvela.

Ma adesso, dove dite che saranno sbucate le nostre amiche?

 The easy, fast & fun way to learn how to sing: 30DaySinger.com

Written by: Gabriela Avossa

Lyrics © O/B/O DistroKid

Lyrics Licensed & Provided by LyricFind

Discuss the Quell'amore tra compagne più forte di un uragano Lyrics with the community:

0 Comments

    Citation

    Use the citation below to add these lyrics to your bibliography:

    Style:MLAChicagoAPA

    "Quell'amore tra compagne più forte di un uragano Lyrics." Lyrics.com. STANDS4 LLC, 2024. Web. 27 Apr. 2024. <https://www.lyrics.com/lyric-lf/13804304/Compagnia+dei+Rovesci/Quell%27amore+tra+compagne+pi%C3%B9+forte+di+un+uragano>.

    Missing lyrics by Compagnia dei Rovesci?

    Know any other songs by Compagnia dei Rovesci? Don't keep it to yourself!

    Browse Lyrics.com

    Quiz

    Are you a music master?

    »
    Tony Lewis is more known as a member of which band?
    A King
    B The Outfield
    C Dexys Midnight Runners
    D Alphaville

    Free, no signup required:

    Add to Chrome

    Get instant explanation for any lyrics that hits you anywhere on the web!

    Free, no signup required:

    Add to Firefox

    Get instant explanation for any acronym or abbreviation that hits you anywhere on the web!

    Compagnia dei Rovesci tracks

    On Radio Right Now

    Loading...

    Powered by OnRad.io


    Think you know music? Test your MusicIQ here!