Pensavo a dei sogni

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Profezz Paranoid

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Italian

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I sogni della notte prima
Scritti in fila la mattina
In un sogno avevo il sangue in una mano
Nell’altra avevo solo rabbia
Davo calci ad una gabbia
E dall’alto abbaglianti mi puntavano
Speravo si spegnessero
O che puntassero più in là
Più in là
Dove gli occhi sono controvento
Dove i matti hanno ancora il tempo
Di far credere che sono delle rondini
E planare sul campo dei miracoli
In un altro un enorme pavimento
Fatto a scacchi e le candele
Ai suoi bordi si scioglievano
E stendevano un velo buio sopra al bianco e al nero
Creando un grigio tendente al vero
Frantumando i cristalli di ogni regola imposta dagli opposti
Sul muro umido un termosifone
Che alle cinque del mattino scricchiolava
Primo celeste la finestra filtrava
Una nottata scansata più in là
Più in là
Dove gli occhi sono controvento
Dove i matti hanno ancora il tempo
Di far credere che sono delle rondini
E planare sul campo dei miracoli

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